When Nights Hurt

Harry Potter
Personaggi: ,
Rating: Giallo
Genere: Malinconico, triste
Note: Flash-fic
Numero parole: 351
Introduzione: Le notti in cui sento pronunciare il suo nome sono le notti che fanno più male.
Le notti in cui sento pronunciare il suo nome, sono le notti che fanno più male.
Sono le notti in cui la seta pregiata delle lenzuola diviene ruvida al tatto, ed il cuscino gonfio di piume un luogo attraente in cui soffocare.
Sono le notti in cui non riesco a prendere sonno, poichè sono convinta di odiarlo pur sapendo di star solo mentendo. Lui non ha colpa, nessuno di noi due ne ha.
Sono le notti in cui mi interrogo sulla ragione delle mie scelte, giuste o sbagliate, stupide o sensate.
Sono le notti in cui penso ai miei figli, se stanno dormendo, se mi stanno pensando, se mi stanno odiando.
In queste notti il desiderio di tornare indietro nel tempo pungola il mio cuore senza pietà alcuna.
Mi sento estranea in questo letto.
Estranea tra le sue braccia, nel suo cuore.
Sento il letto cedere al suo peso, il respiro addormentato ed un braccio posarsi sul mio ventre.
“Astoria.”
Serro i pugni attorno alle lenzuola, reprimendo un gemito. Posso, posso farcela a non sentire.
Tuttavia, si dice che ad un cuore ferito non servono orecchi.
Allora, cerco di convincermi che sia solo questione di tempo e chiudo gli occhi.

Note a fondo pagina: doppia drabble per l'esattezza, quindi 200 parole tonde tonde. Per quanto possa sembrare assurdo, questa drabble è nata pensando al film Rebecca, la prima moglie di Alfred Hitchcock. In linea temporale questa drabble segue le vicende fino all'epilogo del Settimo libro. Scritta per la Big Damn Table 025, Estranei.
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